Il disturbo di ansia per le malattie (ipocondria) è caratterizzato dalla presenza di intense e ricorrenti preoccupazioni circa la possibilità di avere una grave malattia che derivano da errate interpretazioni di sensazioni corporee o dall’esagerazione di sintomi minori. Queste preoccupazioni sono pervasive, di lunga durata, fonti di notevole disagio e finiscono per creare forti limitazioni nella vita delle persone. Talvolta le persone riconoscono che le preoccupazioni per la propria salute sono eccessive, in altri casi la convinzione di avere una malattia è pressoché totale.
Vediamo più nel dettaglio qual è il meccanismo psicologico che determina l’ansia per le malattie: quando le persone iniziano a contemplare la possibilità di avere una grave malattia iniziano a prestare molta più attenzione ai segnali che vengono dal loro corpo, con lo scopo di individuare quei segnali che possano indicare la presenza della malattia. Questo acuirsi dell’attenzione, però, fa sì che vengano percepite sensazioni che prima non venivano nemmeno notate (ad esempio la distensione dello stomaco dopo aver mangiato). Proviamo a fare un esercizio per renderci conto di questo passaggio:
Chiudete gli occhi e portate l’attenzione sul vostro piede destro per 30 secondi. Concentratevi e cercate di notare tutte le sensazioni che sono presenti o che nasceranno nel vostro piede.
Avrete sicuramente percepito formicolii, sensazioni di calore, tremori, e altre sensazioni che prima non avevate nemmeno notato. La persona che soffre di ansia per le malattie interpreterà questi segnali come conferme della presenza della malattia temuta. Allo stesso modo sintomi minori (ad esempio un mal di testa) saranno interpretati come l’evidenza della malattia (ad esempio un tumore al cervello). Questa conferma farà aumentare il malessere che a sua volta sarà interpretato come sintomo della malattia, accrescendo così il disagio complessivo.
Per gestire l’ansia e la preoccupazione le persone cercheranno rassicurazioni da familiari ed amici oppure si sottoporranno a visite mediche. Nessuna di queste strategie risulta efficace, poiché la rassicurazione ha un effetto molto breve terminato il quale i pensieri di malattia si ripresentano immutati, dando il via a un nuovo ciclo di preoccupazione-rassicurazione.
Altra strategia di gestione dell’ansia è la ricerca di informazioni su internet. La persona che soffre di ansia per la salute, però, tenderà a concentrarsi sulle informazioni volte a confermare la presenza della malattia, scartando invece quelle non congruenti. Così facendo, alla fine della navigazione in internet la persona sarà ancora più convinta di avere una malattia.
Anche l’evitamento è sovente messo in pratica. In generale sono evitati tutti quei luoghi o quelle situazioni che potrebbero far sorgere le preoccupazioni per la salute, ad esempio ospedali o trasmissioni televisive che parlano di medicina. L’evitamento, in talune persone, può assumere addirittura la forma paradossale di evitamento delle visite mediche, per via del timore di sentirsi diagnosticare la malattia temuta.
La terapia cognitivo-comportamentale è in grado di aiutare le persone a non essere più schiave dei pensieri di malattia permettendo loro di attribuire ai segnali del nostro corpo il corretto valore, e consentendo loro di non vivere più in funzione del timore di avere una grave malattia.